Con la poesia "Periferica", Rino Lorusso vince il Primo Posto, Sezione Poesia della V edizione del Concorso Letterario Nazionale di Monselice
Coperta integralmente
per non distrarre
lo spirito di maschi
incapaci di controllare
le pulsioni della carne,
bardata a lutto,
invisibile entro
nella preghiera
da una porticina laterale.
Mi confino nel gineceo
angusto e defilato,
secondaria.
Il raggio che fende la cupola
non mi riscalda,
perché non mi giunge.
Prego, forse, con rabbia,
la mia stessa segregazione,
impostami
da una gelosia tigliosa
che cela la vergogna
della sottomissione.
Sono ombra: periferica persino
nella patriarcale architettura
di dio.
Le motivazioni della Giuria
La Giuria assegna il primo premio alla lirica di Gennaro Lorusso, Periferica, nei cui versi ha riconosciuto una decisa e intensa denuncia dell’emarginazione sociale cui le donne sono ancora costrette in alcune società dalle tradizioni patriarcali e religiose.
Quella condizione, evocata dall’inedito aggettivo “periferica”, è efficacemente espressa dall’anonima voce femminile che, dichiaratene le maschiliste premesse, non può che rappresentarsi nella forma inevitabile che le è stata imposta, bardata a lutto, invisibile, secondaria, sottomessa, anche nel luogo sacro del culto, la “patriarcale architettura di dio”.
Istantanei e nello stesso tempo nitidi ne sono i tocchi descrittivi che raffigurano in taglienti immagini, gli spazi isolati, angusti e freddi, concessi alle donne confinate nel loro gineceo, dove la preghiera sembra trasformarsi nella rabbia della segregazione.
Allora, nella sempre coerente elevatezza del lessico, traspare la consapevole rassegnazione della sconosciuta, quanto colta, portavoce delle donne iraniane, che tuttavia nell’energica scansione dei versi liberi, sembra esprimere simbolicamente l’intenzione di conquistare finalmente degli spazi centrali, non solo nel luogo di culto.
